Cosa si nasconde dietro un buon vino rosato?
Forse complice anche la Barbie mania della scorsa estate, il rosa oggi non è solo un colore di moda, ma anche il protagonista di un trend in crescita nel mondo del vino. I produttori e i consorzi più attenti stanno infatti riscoprendo il fascino di questa tonalità, puntando su vini rosati di qualità sempre più elevata.
Per affinare e scegliere le sfumature dei propri vini rosé, oggi è possibile affiancare all’occhio umano la scienza esatta, avvalendosi di un metodo avanzato, la colorimetria tristimolo.
Quali sono i vantaggi rispetto alle tradizionali tecniche di spettrofotometria?
- Maggiore precisione e oggettività: la colorimetria tristimolo si basa su principi scientifici rigorosi, che garantiscono risultati affidabili e riproducibili;
- Analisi più rapida e semplice: la colorimetria tristimolo permette di ottenere risultati in tempi brevi e con una preparazione minima del campione;
- Monitoraggio dell’evoluzione del colore: la colorimetria tristimolo consente il controllo di ogni variazione cromatica nel processo di vinificazione, a cui corrispondono reazioni di interesse enologico, a fini estetici e qualitativi;
- Creazione di un’identità di marca: la colorimetria tristimolo rivoluziona non solo le cantine, ma anche i reparti marketing dato che permette la creazione di una relazione significativa tra il brand ed una tonalità precisa e stabile.
L’utilizzo della colorimetria tristimolo ha già riscosso un notevole interesse da parte dei produttori più innovativi. In Italia, l’area della Franciacorta è stata la prima ad adottare questa tecnica per la classificazione dei suoi vini rosati.
Per scoprire qualcosa di più sulla colorimetria tristimolo, leggi il nostro articolo: “La colorimetria tristimolo e la rivoluzione scientifica del rosé“