Un’industria dal peso non indifferente
La cosmetica italiana entra nel 2025 con fondamentali solidi: fatturato atteso a 17,4 miliardi di euro (+5,1% sul 2024) e export a 8,5 miliardi (+7%), pari a circa la metà delle vendite complessive.
Sul mercato interno, sono previsti 8,9 miliardi di fatturato e 13,9 miliardi di consumi, a conferma di una domanda resiliente anche in un contesto macro incerto.
Nel 2024 la filiera cosmetica ha generato 41,2 miliardi di euro di valore e circa 440.000 posti di lavoro (1,6% della forza lavoro italiana). È una filiera ad alta intensità di innovazione, con investimenti in R&S (ricerca e sviluppo) pari al 6% del fatturato, il doppio della media manifatturiera italiana (3%).

L’export è il motore della crescita
Il 2024 si è chiuso con 7,92 miliardi di export (+12%) e un surplus commerciale record di 4,7 miliardi, pari al 17% dell’avanzo cosmetico europeo. L’Italia è 4° esportatore mondiale dopo Francia, Stati Uniti e Corea del Sud.
La quota export è cresciuta strutturalmente: 47,9% della produzione nel 2024 e, in un’altra prospettiva, 54,6% del fatturato complessivo, segno di una progressiva proiezione internazionale delle imprese.
I mercati chiave premiano il made in Italy: USA (+19,3%), Francia (+13%) e Germania (+8,2%) concentrano 2,7 miliardi di vendite; dinamiche a doppia cifra anche in EAU (+19,7%), Australia (+11,7%), Messico (+17,0%), e progressi in India (+20,7%).
Per famiglie di prodotto, guida la profumeria alcolica: >2,5 miliardi (+26,3%), circa un terzo dell’export; seguono cura pelle (+2,3%), make-up (1,2 mld, +10,7%) e hair care (+8,4%).
Specializzazione ed e-commerce
Guardando al 2025, i canali più dinamici sono e-commerce (+9%), profumeria (+5,8%) e farmacia (+3,3%); più contenuti GDO — Grande Distribuzione Organizzata (+2,1%) ed erboristeria (+2,2%).
Nei canali professionali crescono acconciatura (+3,4%) ed estetica (+2,6%). A livello merceologico spiccano profumeria alcolica (+5,2%), hair care (+4,9%) e skin care (+3,9%).
Struttura industriale e posizionamento globale
Nel 2024 il fatturato dell’industria ha raggiunto 16,55 miliardi (+9,1% vs 2023); la traiettoria porta al target 17,4 miliardi per il 2025, trainato dall’export.
Nel mondo, il mercato cosmetico vale 555 miliardi (2024); l’Europa pesa 104 miliardi (+6,4%), con consumi guidati da Germania (16,9 mld), Francia (14,2 mld) e Italia (13,4 mld). Tra le categorie, skin care (29%) è la più ampia, seguita da igiene personale (23,8%), hair (17,4%), profumeria alcolica (16,5%) e make-up (13,4%).
Per quanto riguarda invece il mercato interno, viene confermato il monopolio lombardo. La regione concentra infatti il 53,8% delle imprese, il 66,6% del fatturato nazionale e il 52,5% degli addetti (231.000). Nel 2024 ha superato 11 miliardi di fatturato (di cui 6 miliardi di export); per il 2025 sono attesi 11,7 miliardi e 6,5 miliardi di export.

Rischi e opportunità
Il 2025 si apre con criticità su materie prime, energia e logistica; sul fronte normativo pesano Green Claims, UWWTD e Packaging & Packaging Waste. Inoltre, una semplificazione regolatoria a livello UE potrebbe liberare +9,7 miliardi di valore e +54.000 posti entro il 2030.
Per gli imprenditori questo significa:
- Difendere i margini: spingere su mix a maggiore valore (profumeria alcolica, skin/hair premium) e presidiare i canali ad alta specializzazione.
- Accelerare sull’estero: consolidare USA/UE e cogliere finestre in MEA (Middle East & Africa — in italiano Medio Oriente e Africa) e Asia con portafogli mirati e partnership distributive.
- Industrializzare l’innovazione: investire in R&S, sostenibilità e digital commerce per la scalabilità internazionale.
- Sfruttare gli hub territoriali: filiera lombarda (e “quadrilatero” Milano-Monza Brianza-Lodi-Pavia) come piattaforma per export.
Con 17,4 miliardi attesi nel 2025 e un’incidenza export prossima al 50%, la cosmetica italiana resta un campione del made in Italy per solidità, innovazione e trazione internazionale. La combinazione di specializzazione, digitale e sostenibilità è la rotta più efficace per presidiare i mercati maturi e vincere nei nuovi bacini di crescita.
Fonti: assolombarda.it, cosmeticaitalia.it, ice.it
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