La storia di Giovanni Battista Giorgini e dell’Italian style
Made in Italy non è solo una semplice etichetta apposta sui prodotti italiani e probabilmente mai lo è stata e mai lo sarà. Made in Italy è sinonimo di eleganza, bellezza, storia, prestigio, qualità esecutiva: in una parola, eccellenza.
Eccellenza nella cucina, nell’arte, nel design di oggetti, arredi, auto, fino alla moda: l’elenco potrebbe essere infinito. Tra le storie più belle e che più ancora affascinano il mercato estero troviamo proprio quella della nascita della moda italiana, ancora oggi apprezzata e ricercata per il gusto, la raffinatezza e l’attenzione al dettaglio.
Oggi è Milano, un tempo era Firenze
Se oggi il riferimento è il Quadrilatero milanese, nel 1951 c’era Villa Torrigiani, a Firenze: è qui che il 12 febbraio gli occhi del mondo si innamorano di quello che diverrà l’italian style. È un imprenditore ad avere l’intuizione che sarà rivoluzionaria: Giovanni Battista Giorgini riconosce nel savoir faire italiano e nell’eccellenza dei suoi prodotti un investimento d’oro e nella moda un settore dal potenziale inespresso. Giorgini organizza un evento unico, la “First Italian High Fashion Show”: sotto gli occhi di stampa, buyer ed esperti del settore, presenta 18 modelli provenienti da 10 atelier italiani. È il Made in Italy, dove l’eleganza si fonde con l’arte del fare bene.
Oltre Firenze
Da Villa Torrigiani, nel giro di qualche anno l’evento si sposta nella Sala Bianca di Palazzo Pitti e poi… oltre. È sempre Giorgini ad esportare il Made in Italy all’estero e lo fa in grande stile. Nel 1956, dal transatlantico Cristoforo Colombo, otto nobildonne dal fisico da indossatrici sbarcano a New York con un compito ben preciso: diffondere la moda italiana negli Stati Uniti e conquistarli. Il resto è storia.
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