Scopri cosa sono gli indici di vegetazione e il rateo variabile per gestire la variabilità delle tue vigne
Massimizzare la resa e la qualità del vino in un contesto di variabilità agronomica è una sfida che ogni azienda vitivinicola deve affrontare. La gestione ottimale degli input (acqua, fertilizzanti, fitofarmaci e manodopera) è fondamentale per raggiungere questo obiettivo. In questo scenario, l’utilizzo di indici di vegetazione e di tecniche di distribuzione a rateo variabile degli input si rivela un alleato prezioso.
Gli indici di vegetazione: una finestra sullo stato di salute del vigneto
Gli indici di vegetazione forniscono una descrizione dettagliata dello stato del vigneto, basandosi su diversi parametri. Sensori termici, multispettrali e iperspettrali, montati su satelliti, droni o trattori raccolgono dati preziosi sulle caratteristiche del vigneto, poi elaborati in mappe che descrivono l’andamento di una certa variabile all’interno del campo.
Un esempio emblematico è l’indice NDVI (Normalized Difference Vegetation Index), che descrive la vigoria vegetativa: mappando un vigneto secondo questo indice è possibile identificare con precisione le aree maggiormente vigorose e quelle più stressate. Questa informazione preziosa permette di risalire alle cause dello stress, come carenze idriche, nutrizionali o fitopatologiche, e di pianificare interventi mirati per risolvere il problema.
Rateo variabile: ottimizzare gli input per una gestione efficiente
La tecnologia di distribuzione a rateo variabile degli input completa il quadro, consentendo di modulare l’apporto di acqua, fertilizzanti, fitofarmaci in base alle specifiche esigenze di ogni zona del vigneto. In questo modo, si evita il sovraccarico o la sotto fornitura di risorse, ottimizzando l’efficacia degli interventi e riducendo al minimo l’impatto ambientale.
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