Bevande e vini NoLo, quando la tendenza è lo zero (o il poco) alcol

Alla scoperta dei prodotti NoLo: no o low alcol

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Negli USA, la percezione del vino italiano è cambiata, complice l’ingresso nel mercato dei consumatori della Gen Z e dei Millennials. Una nuova categoria di prodotto si fa strada, anche oltreoceano: i vini “NoLo”, vale a dire “no” oppure “low” alcol.

Cosa sono le bevande NoLo?

Le bevande a bassa gradazione alcolica esistono da sempre, ma non ci sono parametri precisi per definirle. Infatti, se in Italia le bevande a zero alcol sono quelle il cui tenore alcolico non supera l’1% di volume, per il low-alcol non esistono normative precise. Generalmente, si considerano tali quelle con una gradazione inferiore al 12% del volume.

Un’occasione da cogliere

Negli USA, principale mercato per le etichette Made in Italy, i vini low alcol hanno raggiunto un fatturato di un miliardo di dollari con 108 milioni di bottiglie prodotte. Se si considerano anche i prodotti no alcol ed il fatto che anche in Italia il 36% dei consumatori opta per bevande dealcolate, è chiaro come questo segmento di mercato rappresenti un’opportunità enorme per l’imprenditoria italiana.

Cosa piace a Millennials e Gen Z?

Il mercato del vino sta affrontando, a livello globale, numerose sfide, tra cui un’eccessiva dipendenza dai consumatori più anziani. Anche se in un Occidente più vecchio questi consumatori rappresentano una vasta fetta di mercato, è essenziale guardare anche ai consumatori di domani

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Nel consumo di vino, i Millennials sembrano più sicuri e coinvolti nelle loro scelte rispetto alle passate generazioni, ed anche più propensi nell’esplorare la categoria.  Sono consumatori leggeri, che scelgono di bere “meno ma meglio”, poco fedeli ai brand ed inclini a seguire le ultime tendenze. Un atteggiamento simile si riscontra anche nella Gen Z, dove però il consumo di vino ed alcol si fa ancor più moderato, a favore di nuovi prodotti, come le bevande RTD

Perché si sceglie la moderazione?

La tendenza alla moderazione nel consumo dell’alcol si può imputare principalmente a due fattori:

  • una maggior attenzione ad uno stile di vita più salutare, anche a causa dell’impatto avuto dalla pandemia;
  • un costo della vita sempre più alto, che porta a risparmiare sull’alcol

Comunque, se volete rimanere fedeli al vino, niente paura, siete in ottima compagnia: in Italia questo settore è più che mai all’avanguardia. Se vuoi scoprirne di più, non perderti “Sfide e opportunità per il settore vitivinicolo italiano: innovare per competere”! 

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