Piano Assonat–SACE e competitività sostenibile
La portualità turistica è molto più di ormeggi e banchine: è accoglienza, cultura, mobilità dolce e tecnologia; una vera “finestra sull’Italia” che connette coste ed entroterra e distribuisce valore sul territorio.
Non a caso il settore è considerato un pilastro dell’economia del mare, con un indotto che tocca cantieristica, hospitality, ristorazione, retail e servizi, contribuendo alla reputazione internazionale del Made in Italy marittimo.
Negli ultimi anni la domanda e gli investimenti si sono spostati verso infrastrutture a basso impatto e servizi più “green”.
Il primo Piano nazionale dedicato ai porti turistici
Da questa consapevolezza nasce il Piano Strategico della Portualità Turistica Italiana – Port in Italy, il primo documento nazionale dedicato esclusivamente alla rete di marina e porti turistici, promosso da Assonat–Confcommercio in collaborazione con SACE.
Obiettivo: potenziare la portualità turistica come leva della Blue Economy, modernizzando infrastrutture e governance, accelerando la transizione digitale e ambientale, e rafforzando l’attrattività internazionale del sistema italiano.
Il Piano si inserisce nel quadro del Piano del Mare e del Piano Strategico del Turismo 2023–2027.

Il percorso parte da un’analisi strategica (SWOT) che riconosce i punti di forza (posizione geografica, patrimonio naturale e culturale), le debolezze (normativa frammentata), le opportunità (innovazione, sostenibilità, Blue Economy) e le minacce (concorrenza estera, crisi energetiche).
La vision a tre anni mira a reti portuali tecnologicamente interconnesse, governance pubblico–privata integrata, marchio unico “Port in Italy” e leadership europea nel turismo nautico sostenibile.
Dove investire?
Il Piano definisce sei assi di azione che parlano direttamente a chi gestisce marina, infrastrutture e servizi collegati.
- Governance: coordinamento multilivello tra enti, capitanerie e operatori; comitati tecnici e piattaforme di monitoraggio per dare continuità alle policy.
- Innovazione digitale: digitalizzazione dei servizi portuali (prenotazioni, accessi, info viaggiatore) e integrazione con il Tourism Digital Hub per aumentare visibilità e dati utili alla programmazione.

- Sostenibilità ambientale: efficienza energetica (LED, fotovoltaico, dissalatori), certificazioni e incentivi o premialità concessorie per i porti virtuosi.
- Formazione: percorsi professionalizzanti per competenze tecniche e di accoglienza; allineamento dei profili alle nuove esigenze del turismo nautico.
- Comunicazione & branding: identità nazionale “Port in Italy”, campagne coordinate e valorizzazione dei territori collegati al marina.
- Sostegno finanziario (SACE): con il modello GROW, SACE mette a disposizione garanzie e liquidità, coperture dei rischi, business matching e supporto internazionale, facilitando l’accesso al credito e l’esecuzione degli investimenti.
L’Italia dispone di infrastrutture all’avanguardia per diporto, yacht e megayacht; i porti turistici attraggono visitatori da tutto il mondo e generano indotto che coinvolge hotel, ristorazione, negozi e servizi di manutenzione.
L’attenzione crescente alla sostenibilità allinea l’offerta ai trend internazionali e rafforza la competitività delle destinazioni costiere, con impatti positivi su occupazione, PIL e brand Paese.
Investire per rendere la portualità più efficiente e competitiva significa puntare su un’Italia più forte e attrattiva agli occhi del mondo.
Fonti: ansa.it, ossermare.org, confcommercio.it, bluemarinaawards.com
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