Intelligenza artificiale: una nuova alleata per l’edilizia

Efficienza, sicurezza e sostenibilità per il futuro delle costruzioni

In un settore tradizionalmente resistente al cambiamento come quello dell’edilizia, l’intelligenza artificiale (AI) si sta affermando con forza come motore di una trasformazione profonda e ormai inevitabile. 

Mentre altri comparti produttivi hanno da tempo integrato strumenti digitali avanzati, il mondo delle costruzioni sta oggi vivendo una fase di accelerazione significativa, spinto dalla necessità di ottimizzare tempi, costi, sicurezza e sostenibilità.

Il mercato globale dell’AI in edilizia è passato da 1,37 miliardi di dollari nel 2023 a 1,79 miliardi nel 2024, e si prevede raggiungerà i 5,35 miliardi entro il 2028: un dato eloquente che evidenzia come il settore stia finalmente abbracciando la rivoluzione digitale.

Un alleato strategico per un settore complesso

L’edilizia è un comparto frammentato, composto per lo più da PMI con competenze digitali ancora limitate e risorse umane ridotte. L’adozione dell’AI non è solo una questione tecnologica, ma anche culturale e organizzativa. Tuttavia, i benefici sono tali da spingere sempre più imprese a investire nella digitalizzazione dei processi.

edilizia intelligenza artificiale

L’AI offre infatti soluzioni concrete in tutte le fasi del ciclo di vita di un’opera: dalla progettazione alla costruzione, fino alla manutenzione post-intervento. E lo fa attraverso analisi predittive, automazione intelligente, modellazione 3D, sistemi di visione artificiale, digital twin e gestione ottimizzata delle risorse.

Le applicazioni dell’AI nel ciclo edilizio

  • Pianificazione e progettazione

Già nella fase pre-costruttiva, l’AI consente una pianificazione più rapida e precisa. Analizzando dati storici, portafogli di progetti, condizioni ambientali e costi, i sistemi intelligenti producono simulazioni dettagliate, valutano la fattibilità economica e ambientale e propongono varianti progettuali ottimizzate.

Strumenti di AI integrati con tecnologie BIM (Building Information Modeling) permettono inoltre di creare modelli digitali intelligenti, capaci di anticipare criticità strutturali, stimare con accuratezza i costi e proporre soluzioni sostenibili già in fase di concept.

  • Gestione del cantiere

Durante la costruzione, l’AI si traduce in maggiore controllo operativo e riduzione degli imprevisti. Sensori intelligenti e droni raccolgono dati in tempo reale, monitorano l’avanzamento lavori e rilevano potenziali anomalie nei materiali o nelle operazioni.

Algoritmi predittivi segnalano guasti imminenti, ottimizzano la manutenzione e aumentano la sicurezza dei lavoratori tramite visione artificiale e rilevamento di comportamenti a rischio.

Anche la logistica trae vantaggio dall’AI: la supply chain viene gestita in modo più reattivo, minimizzando ritardi e sprechi, mentre l’allocazione dei macchinari diventa più efficiente grazie a una pianificazione dinamica delle risorse.

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  • Post-costruzione

Nella fase di gestione dell’edificio, l’AI abilita una manutenzione predittiva avanzata su impianti e infrastrutture, riducendo i costi operativi e prolungando la vita utile degli asset.

Sistemi AI integrati monitorano costantemente i consumi, analizzano dati ambientali e operativi e forniscono raccomandazioni in tempo reale per migliorare le prestazioni energetiche. In questo modo, l’edilizia diventa un protagonista attivo nella transizione ecologica.

Le sfide dell’integrazione tecnologica

Nonostante i vantaggi evidenti, restano importanti barriere da superare. Il basso livello medio di digitalizzazione del comparto, l’assenza di competenze tecniche specifiche e la frammentazione tra aziende e fornitori ostacolano l’adozione sistematica dell’AI.

A ciò si aggiunge un divario nell’allocazione delle risorse: secondo ANCE, solo il 7% dei fondi PNRR destinati all’edilizia riguarda la transizione digitale, contro il 54% dedicato alla transizione green. Un segnale chiaro della necessità di bilanciare gli investimenti per non rallentare l’innovazione.

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C’è poi un’altra sfida, meno visibile ma cruciale: l’impatto energetico dell’AI stessa. Secondo l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, l’utilizzo dei modelli AI (inferenza) rappresenta fino al 90% del carico energetico dei data center. Ottimizzare l’efficienza degli algoritmi e adottare architetture hardware sostenibili diventa quindi una priorità anche per l’industria delle costruzioni.

Un futuro costruito sui dati

L’intelligenza artificiale è destinata a diventare una componente strutturale dell’edilizia del futuro, non solo per migliorare i processi, ma per ripensare il modo stesso di progettare, costruire e vivere gli spazi.

Grazie all’unione con il BIM, ai sistemi di digital twin e alle analisi predittive, sarà possibile anticipare problemi, personalizzare soluzioni, minimizzare sprechi e creare edifici più resilienti, intelligenti ed efficienti.

Per le imprese del settore, si apre dunque una straordinaria occasione: trasformare l’adozione dell’AI in un vantaggio competitivo reale, capace di migliorare la produttività, attrarre investimenti e contribuire attivamente agli obiettivi di sostenibilità.

Fonti: wired.it, oracle.com, mordorintelligence.com, weforum.org


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