Oro riciclato: parliamone con Helior

L’oro riciclato è davvero riciclato?

La questione della sostenibilità, ambientale e sociale, è sempre più centrale all’interno di numerosi settori produttivi.

Tra questi, negli ultimi tempi, si è inserito anche quello della gioielleria, dove si è iniziato a parlare di oro riciclato: lo hanno fatto i grandi marchi del lusso, ma anche quelli low cost, tra cui ci sono i più grandi acquirenti di gioielli al mondo. 

L’idea di oro riciclato, tuttavia, ha generato un susseguirsi di riflessioni e critiche che hanno infiammato l’opinione pubblica.

Perché? L’oro si può davvero riciclare? Per scoprirlo, ci siamo affidati a chi di oro ne capisce, vale a dire i professionisti di Helior

oro riciclato

Questione di lessico

Come fanno notare diverse realtà ambientaliste, il termine “riciclato”, associato ad “oro” ed utilizzato nel settore gioielliero, è scorretto: più che “riciclato”, la parola che si dovrebbe impiegare è “riprocessato”.

Il riciclo, infatti, prevede il riprocessamento di materiali di scarto, di rifiuto. Peccato che l’oro, bene rifugio sempre ricercato, non possa essere assolutamente definito in questi termini. 

A ben vedere, c’è un’unica eccezione a quanto appena sostenuto: di oro riciclato si può parlare laddove ci si riferisca al materiale ottenuto dagli avanzi delle componenti di prodotti elettronici.

Nell’elettronica, l’oro trova numerose applicazioni grazie alla sua incomparabile conducibilità elettrica e per la resistenza che mostra alla corrosione, proprietà che lo rendono un materiale essenziale nella costruzione di diversi dispositivi.

Come sottolineano gli esperti di Helior, inoltre, il riciclo dell’oro è possibile anche nel settore aerospaziale, dove il materiale viene impiegato sia per il rivestimento delle componenti dei satelliti artificiali e dei veicoli spaziali, sia nei sistemi di comunicazione, visto che garantisce un’ottima trasmissione del segnale.  

In entrambi i casi sopracitati, il recupero dell’oro è possibile, ma spesso risulta ancora molto costoso e per questo difficilmente attuabile: secondo il Programma per l’Ambiente dell’ONU, solo il 20% del totale degli scarti va incontro al processo di riciclo. 

Per lo più, dunque, parlare di oro riciclato è improprio e l’uso che ne viene fatto nel mondo del fashion jewelry fa sospettare l’attuazione di meccanismi di greenwashing che mistificano il reale livello di sostenibilità ed eticità del materiale.

oro riciclato

L’importanza della tracciabilità

La questione della riciclabilità non si riduce alla sola disputa linguistica: è evidente che il sempre più frequente ricorso alla lavorazione di oro raffinato implichi la necessità di un serio controllo sulla provenienza per tutelare gli acquirenti.

Una filiera più trasparente eviterebbe lo spiacevole rischio di imbattersi in oro proveniente da riciclaggio, evasioni fiscali o da contesti non controllati. 

Da questo punto di vista, optando per l’oro elvetico di Helior, si compie una scelta sicura: i loro lingotti provengono da raffinerie con certificazione Good Delivery, rilasciata dalla London Bullion Market Association.

Quest’ultima è la realtà che coordina la negoziazione all’ingrosso dell’oro e dell’argento e i suoi standard elevati, rispetto a cui non è possibile transigere, garantiscono agli investitori qualità, purezza e una provenienza responsabile.

Impegno per la sostenibilità, trasparenza della filiera e responsabilità sociale: questi sono concetti chiave per i lingotti certificati Good Delivery, concetti che anche Helior ha fatto propri.

I lingotti di Helior, infatti, sono prodotti tramite pratiche di estrazione a basso impatto ambientale, che riducono le emissioni e promuovono la riforestazione nelle aree estrattive. 

L’intero processo, dalla miniera al prodotto finale, è monitorato per garantire tracciabilità e qualità, con un occhio di riguardo anche verso la promozione di condizioni di lavoro sicure e sostenibili per le comunità locali. 

Fonti: helior.it, nssmag.com


Se vuoi conoscere meglio il mondo di Helior, leggi questo articolo: “Come si collocano gli investimenti in oro fisico rispetto alle scelte ESG” e visita il sito www.helior.it per maggiori informazioni.

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