Un’analisi del mercato lapideo italiano del 2025
Dopo un 2024 brillante, l’export del marmo e delle pietre naturali italiane sta vivendo un assestamento fisiologico.
Non è un passo indietro: è il momento in cui si mette ordine al portafoglio mercati, si difende il posizionamento e si accelera su ciò che fa davvero la differenza: qualità delle materie e del servizio, affidabilità di consegna, innovazione in cava e in fabbrica.
Periodo di cambiamenti
Il 2024 ha confermato la forza del nostro sistema, con export sopra i 2,1 miliardi e una spinta importante dei lavorati e semilavorati (la parte più nobile del valore), mentre i grezzi hanno ritrovato trazione.
Secondo il Centro Studi Confindustria Marmomacchine, nel 2025 i primi mesi indicano una normalizzazione (totale –2,2% a 1.256 mln €): i lavorati rallentano, i grezzi tengono, gli USA rimangono un pilastro, l’Asia guida la domanda di blocchi e il Golfo va presidiato con maggiore selettività.

Un Made in Italy vincente
Non siamo i primi per tonnellate, ma siamo 2ª al mondo per valore (≈2,2 mld $) grazie al prezzo medio più alto (101 $/m² nel 2023): merito dei lavorati ad alto contenuto estetico e tecnico, della capacità di customizzare su progetto e della densità dei distretti (Carrara, Verona–Vicenza, Botticino, Custonaci).
È qui che nascono prodotti capaci di reggere il confronto con le alternative “simil-pietra” e di entrare in hotel, retail e residenze di fascia alta, dove contano uniformità, taglio, finitura e tempi certi.
I mercati chiave
- USA (+6,2% a 325,7 mln €): è il mercato dove la qualità paga. Richiede lavorati premium, consulenza sulla posa e assistenza in cantiere. Nel 2025 gli acquisti statunitensi di lavorati italiani risultano in progresso: è il momento di consolidare con referenze, capitolati e partnership con studi e general contractor.
- Cina (+2% con 134 mln €) e India (+5,9% con 28,3 mln €): continuano a trainare la domanda di blocchi. Qui la partita si gioca su qualità della selezione, resa di taglio e rapporti di fornitura stabili.
- Golfo (KSA –35%; EAU –8,1%): dopo un 2024 molto positivo, il 2025 mostra segnali più misti; non è ritiro, è selezione dei progetti giusti, con presidio tecnico e condizioni finanziarie ben strutturate.

Come conquistare il mercato internazionale?
- Affidabilità prima di tutto: capacità produttiva pianificata, scorte ragionate sui bestseller, tempi di consegna mantenuti.
- Servizio che crea differenza: mock-up, campionature rapide, supporto tecnico alla posa, manuali e certificazioni ove richieste dal cliente finale.
- Trasparenza su provenienza e processi: tracciabilità di cava, controlli qualità documentati, comunicazione chiara di tolleranze e finiture.
- Innovazione “silenziosa”: automazione e controllo digitale per ridurre scarti, migliorare finitura e aumentare la ripetibilità.
Il 2025 non è un “freno”, è un riallineamento.
L’Italia non ha bisogno di vendere di più a ogni costo: deve continuare a vendere meglio, là dove il marmo è parte della qualità dell’architettura e del progetto.
Fonti: corriere.it, marmomacchineinternational.com
Gli Stati Uniti sono al centro del discorso quando si parla di marmo Italiano, leggi l’articolo di CircoloB2B per capire perchè: “Il marmo italiano affascina gli Stati Uniti”.
