Una storia di tradizioni ed innovazione
Le regioni settentrionali del nostro Paese vantano una storia agricola secolare, dove la produzione di farine è strettamente legata alla coltivazione di grano tenero, mais, farro e grano saraceno.
Le radici della tradizione molitoria
In Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, la coltivazione dei cereali ha contribuito alla formazione di piatti tipici, come la polenta, simbolo culinario di queste aree.
In Lombardia, ad esempio, le pianure sono ideali per la coltivazione di grano tenero, usato per pane e dolci, mentre il Veneto si distingue per la produzione di farina di mais giallo, perfetta per la preparazione della polenta. Infine il Piemonte, con i suoi terreni più montuosi, ha valorizzato la coltivazione di grano saraceno, una varietà di cereale antica, fondamentale per la polenta taragna.
Quali sono le varietà di farine prodotte?
Ogni regione ha una propria tradizione che si tramuta in prodotti dalle caratteristiche uniche:
- Farina di grano tenero: diffusa per la produzione di pane, pizza e dolci, viene macinata sia con metodi industriali che artigianali; le versioni più raffinate di questa farina sono utilizzate in panifici e pasticcerie di qualità.
- Farina di mais: fondamentale per la polenta, è una costante sulle tavole locali, spesso combinata con altri cereali, come nella polenta taragna, tipica della Valtellina.
- Farine di cereali antichi: farro, grano saraceno e kamut sono tra i cereali recentemente riscoperti per il loro valore nutrizionale e basso contenuto di glutine, rispondendo così alla crescente domanda di farine più salutari.
I mulini storici come icone di progresso
I mulini di queste regioni non sono solo luoghi di produzione, ma veri e propri baluardi di una tradizione secolare. Tra i più noti:
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- il Mulino Marino e il Mulino Sobrino, entrambi situati in Piemonte, si distinguono per la qualità delle loro farine biologiche macinate a pietra;
- il Mulino Antico Rosso in Veneto vuole distinguersi attraverso il suo forte orientamento alla sostenibilità, attraverso la produzione di farine biologiche di grano tenero, farro e mais.
Macine a pietra: un fil rouge tra ieri e oggi
Negli ultimi anni, molti produttori di farine hanno reintrodotto le macine a pietra: strumenti della tradizione che permettono di preservare meglio le proprietà nutrizionali dei cereali. A differenza della molitura industriale, che spesso elimina il germe del grano, la molitura a pietra conserva questo prezioso elemento, ricco di vitamine e minerali.
Parallelamente, l’innovazione non manca. Molti mulini uniscono tecniche del passato con tecnologie moderne, come l’uso di macchine a basso impatto ambientale e processi di molitura lenta. Un equilibrio tra nuovo e antico indispensabile per ottenere prodotti di altissima qualità.
Ora che sai quali sono le principali produzioni di farina del Nord Italia, leggi come possono essere impiegate nel nostro articolo: “Un passato di bontà: scopri la storia della polenta e della farina di mais“.